Quando si parla di luce non si può fare a meno di citare il maestro del design, Achille Castiglione, che diceva “Non pensate alla luce, ma alla vita, allo spazio, alla dimensione e poi all'effetto di luce che si vuole raggiungere”.

Oggi, grazie al vasto assortimento in commercio, possiamo decidere esattamente quale tipo di illuminazione vogliamo creare, scegliendo tra diversi tipi di sorgenti luminose e vari effetti. Senza entrare troppo nel tecnico, oggi voglio fornirvi delle indicazioni che potranno esservi utili quando vi troverete dal rivenditore a scegliere delle nuove luci per la vostra casa.

Sempre più fornitori infatti ci pongono davanti ad una scelta a cui spesso non sappiamo rispondere: preferisce luce calda o fredda? Iniziamo a capire di cosa si tratta: qualsiasi luce emessa da una sorgente luminosa viene percepita con una gradazione di colore che può essere definita calda se tende verso il rosso, neutra se bianca e fredda se la gradazione vira al blu.

Durante il giorno, dall’alba al tramonto, ci sono continue variazioni di gradazione, di cui però tendiamo a non accorgerci, in quanto abituati alle variazioni delle emissioni luminose della nostra fonte di luce: il sole. Diversamente avviene con la luce artificiale che viene percepita maggiormente in quanto, in un ambiente chiuso, influisce sulla percezione dei colori e dei materiali

Un esempio? Avete presente quando al supermercato acquistate il pollo e vi appare di un bel rosa e poi, una volta a casa, vi sembra ingiallito? Ecco di cosa stiamo parlando! Dunque cosa dobbiamo scegliere? Dobbiamo innanzitutto conoscere la specifica che ci permette, al momento dell’acquisto, di identificare la temperatura di colore: questa si esprime in gradi kelvin, e vige la regola che più è alta la temperatura di colore e meno sarà calda la luce. Nello specifico, luci oltre i 5000k sono da considerarsi fredde, sotto i 3300k è calda, tra i 3300k e i 5000k è neutra. Generalmente luci oltre i 5000k vengono usate in ambienti di lavoro, industriali o spazi pubblici, mentre per l’ambiente domestico ci si mantiene entro i 5000k


Detto ciò è opportuno sapere qualche nozione di psicologia della luce, dato che può influenzare il nostro umore e l’attività cerebrale. Sappiamo che con alti livelli di illuminamento è consigliabile la luce fredda mentre per livelli più bassi la luce calda, questo perché esiste una zona di comfort psicologico che correla il livello di illuminamento alla temperatura di colore. Un alto illuminamento con luce fredda garantisce ad esempio una maggiore efficienza lavorativa, mentre livelli di illuminamento bassi con una luce bassa forniscono una sensazione di rilassamento.
Da questo ne deriva che luci fredde sono più adatte in ambienti di studio, o in ambienti di servizio come i bagni, o su un piano di lavoro dove ci occorre un illuminamento maggiore, mentre per la zona soggiorno e la zona letto sono più indicate luci calde. Ovviamente contribuisce alla scelta anche un fattore soggettivo di gusto personale: è bene tener conto che la luce fredda si adatta bene ad uno stile più moderno, con colori tendenti ai grigi, mentre una luce calda è in grado di far risaltare il colore di un parquet rustico o di un muro in mattoni.

come cambia luce in un ambiente
Basta guardare come cambia l’aspetto di questo ambiente in base alla luce per capire di cosa stiamo parlando

Spero di esservi stata utile a capire meglio quali fattori considerare per scegliere il tipo di illuminazione!

Inoltre, se possiedi un impianto domotico, basterà una buona connessione wi-fi per controllare l’illuminazione direttamente dal tuo smartphone.



Hai bisogno di un consiglio? Sei alla ricerca di un parere di un architetto? Contattami e verificheremo insieme se posso aiutarti

Chiedi consiglio